sabato 24 maggio 2014

Giro d'Italia Rifiuti Zero: 27 Maggio tappa a Busto Arsizio

Comunicato Stampa


Partirà il 27 maggio da Milano il “Giro d’Italia delle buone pratiche a Rifiuti Zero, una iniziativa promossa da Zero Waste Italy e dal Comune di Capannori (Lucca) in collaborazione con diverse organizzazioni tra cui La Rete Rifiuti Zero Lombardia.
La manifestazione, unica nel suo genere, ha come obiettivo quello di sensibilizzare il mondo delle imprese alla produzione pulita secondo la responsabilità estesa del produttore (EPR), strategia disegnata dalla comunità europea per promuovere l’integrazione, nel prezzo di un prodotto dei costi ambientali sostenuti nell’intero ciclo di vita dello stesso.

Il biker Danilo Boni attraverserà l’Italia da nord a sud in sella alla bicicletta elettrica Frisbee, fornita da TC Mobility, sponsor ufficiale del progetto, fermandosi in 11 tappe per consegnare la nomination a 19 imprese e startup che si sono distinte per il loro impegno nel promuovere processi di “produzione pulita”.

Il 27 maggio alle 18,30 il tour farà tappa a BUSTO ARSIZIO dove a Villa Tovaglieri (Via Volta 11) , in collaborazione con il Comune di Busto Arsizio, si terrà la conferenza del Prof. Paul Connett, docente emerito della St. Lawrence University (New York) promotore nel mondo della strategia Rifiuti Zero, e di Enzo Favoino, ricercatore e coordinatore scientifico di Zero Waste Europe.

Questa tappa, di particolare importanza, si inserisce nel dibattito in corso sulle nuove metodologie da adottare nel ciclo dei rifiuti sul territorio, segnatamente dai Comuni del consorzio ACCAM ai quali verrà illustrata la filosofia “RIFIUTI ZERO” e verranno proposte tecniche di trattamento alternativo all’incenerimento,  tendenti al riciclo totale del rifiuto residuo.

Alla fine della conferenza è prevista la consegna al sindaco di Busto Arsizio delle firme raccolte per la chiusura dell’inceneritore.

A seguire il biker Danilo Boni accompagnato da attivisti dei comitati del territorio,  raggiungerà in  bicicletta l’impianto ACCAM, a rimarcare l’auspicio che  si abbandoni la pratica dell’incenerimento per addottarne di più sostenibili dedicate al riciclo totale dei materiali.

In allegato locandina della manifestazione

Ulteriori info sul Tour delle buone pratiche  al sito
http://zerowasteitaly.blogspot.it/2014/04/il-giro-ditalia-delle-buone-pratiche.html


martedì 25 marzo 2014

Comunicato associazioni

*I delegati di 9 associazioni ambientaliste che operano nei territori 
interessati dalla attività di incenerimento di Accam saranno ricevuti 
giovedì mattina in Regione presso la VI commissione (ambiente e Protezione 
Civile) alla presenza dell'assessore all'ambiente Claudia Terzi.*
 
*Saranno portate all'attenzione dei consiglieri e dell'assessore le istanze 
dei cittadini sulle problematiche gestionali, finanziarie e ambientali che 
il rinnovo della autorizzazione integrata ambientale comprensivo del 
progetto di revamping comporterebbe per il nostro territorio. *
 
 
 
 
*La Regione Lombardia e gli enti locali lombardi sono tra i primi ad aver 
iniziato il percorso verso la differenziazione dei rifiuti grazie alla 
spinta dal basso delle popolazioni a rischio, ma negli ultimi anni non ci 
sono stati progressi significativi tant'è che oggi altre Regioni hanno 
preso il suo posto in testa alla classifica. Questo rallentamento è, 
secondo noi, imputabile anche alla presenza di ben 13 inceneritori sul 
territorio lombardo (prima regione in Italia).Infatti le 
componenti combustibili contenute nei rifiuti urbani necessari agli 
inceneritori sono principalmente costituite dai materiali cellulosici 
(carta/cartone/legno) e materiali plastici, rifiuti che possono invece 
essere avviati a recupero e riciclo.*
 
*Siamo convinti che oggi sono altre le alternative perseguibili e che la 
salute dei cittadini non può essere sempre relegata a una voce di 
secondaria importanza. *
 
*Oggi sappiamo che dove le amministrazioni sono attente e coinvolgenti, 
e anche grazie all'applicazione della tariffazione puntuale (basata sul 
concetto di chi inquina paga), si possono ottenere riduzioni del 65% dei 
rifiuti residui e raccolte differenziate fino al 90%. A questo punto non 
avremmo più bisogno di un inceneritore che già oggi fatica a trovare i 
rifiuti da bruciare.*
 
*Per questi motivi chiederemo alla Regione di non autorizzare il progetto 
di revamping dell'inceneritore di Busto Arsizio e di definire tempistiche 
certe per il suo smantellamento e la successiva bonifica dei terreni.*
 
 
*In fede* 
 
*Comitato Ecologico Inceneritore e Ambiente di Borsano*
 
*Medicina democratica Onlus*
 
*Rete Rifiuti Zero Lombardia*
 
*Ecoistituto della Valle del Ticino*
 
*Associazione InFormazione in Movimento di Legnano*
 
*Salviamo il Paesaggio Legnano Villa Cortese e Canegrate*
 
*Salviamo il Paesaggio Inveruno Furato*
 
*Associazione 5 Agosto 1991 di Buscate*
 
*Comitato No Terza Pista di Vanzaghello*

lunedì 24 marzo 2014

Anche l'Emilia romagna approva la risoluzione di decommissioning degli inceneritori

Dal Bollettino Ufficiale dell'Emilia Romagna:

n.73 del 12.03.2014 periodico (Parte Seconda)

Regione Emilia-Romagna
ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5144 - Risoluzione proposta dai consiglieri Pariani, Monari, Carini, Luciano Vecchi, Marani, Montanari, Barbieri, Ferrari, Mori, Moriconi, Alessandrini, Zoffoli e Pagani per impegnare la Giunta a definire per quanto riguarda gli impianti di incenerimento criteri di disattivazione progressiva

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che 
la Giunta regionale, con la delibera del 25 marzo 2013, n. 325,
e questa stessa Assemblea il 9 aprile 2013 hanno approvato il Documento preliminare al Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR).
Constatato che
in attuazione delle indicazioni europee e nazionali, nel Documento Preliminare al Piano Regionale di Gestione Rifiuti (PRGR) si evidenzia la necessità di ridurre il consumo di risorse attraverso una gerarchia di gestione dei rifiuti fondata sulla prevenzione della produzione degli stessi, il riutilizzo, il riciclo, il recupero di materia e, come extrema ratio, lo smaltimento;
tra gli obiettivi da perseguire nell’arco temporale di validità del Piano Regionale (2014-2020) risultano:
  1. la riduzione della produzione di rifiuti urbani pro capite e dei rifiuti speciali;
  2. la riduzione della pericolosità dei rifiuti speciali;
  3. il raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata;
  4. l'incremento della qualità della raccolta differenziata che porti al riciclo di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 60% in termini di peso;
  5. lo sviluppo delle filiere del recupero (green economy);
  6. incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità.
  7. la minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica;
  8. l'equa distribuzione territoriale dei carichi ambientali derivanti dalla gestione dei rifiuti.
Rilevato che
nel suo discorso all'Assemblea Legislativa di inizio mandato, il Presidente della Giunta Vasco Errani aveva evidenziato, indicato come principi cardine delle politiche ambientali della Regione la progressiva dismissione delle discariche, secondo quanto stabilito dall’Unione Europea, e la riduzione progressiva dell’incenerimento e della termovalorizzazione; 
dal Documento Preliminare del PRGR risulta che, con riferimento al 2011, il quantitativo complessivo di rifiuti attualmente autorizzato all'incenerimento negli impianti presenti in Emilia-Romagna è pari a 1.104.500 tonnellate annue.
Constatato che
in base agli scenari di piano tracciati nel Documento Preliminare del PRGR tale quantitativo si ridurrà, al 2020, ad un ammontare complessivo stimato in 626.930 tonnellate di rifiuti indifferenziati;
dall’analisi dell’evoluzione di tali dati emerge la possibilità di ridurre progressivamente la capacità totale di trattamento dei rifiuti attualmente autorizzata per gli impianti di incenerimento attivi in regione.
Appreso che
la bozza del DDL "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali", collegato alla legge di stabilità, definisce l’attuale disponibilità di impianti di incenerimento e coincenerimento di rifiuti urbani indifferenziati e di rifiuti speciali derivanti dal loro trattamento con riferimento all’intero territorio nazionale, nonché il relativo fabbisogno complessivo, al fine di individuare una rete di impianti per il trattamento termico dei rifiuti su base statale e creare una rete nazionale per la termovalorizzazione e l’incenerimento dei rifiuti - contestuale alla moratoria su nuove autorizzazioni (con eccezione per le Regioni in emergenza) - che comporterà lo sfruttamento degli impianti esistenti per l’incenerimento di rifiuti urbani prodotti in ogni parte d’Italia (attuale art. 20). 
Considerato
che a seguito della possibilità di avviare la riduzione della potenzialità impiantistica regionale, tutti gli impianti di incenerimento presenti in regione, ivi compresi quelli che hanno ottenuto la classifica R1 - impianti di recupero -, come avvenuto di recente per quelli ubicati nelle province di Modena e Rimini, potrebbero essere alimentati esclusivamente con rifiuti urbani e speciali prodotti in ambito regionale, non lasciando margini per capacità residue per altri rifiuti provenienti dal territorio extra-regionale.
Ritenuto che
l’Amministrazione regionale debba predisporre tutte le opportune iniziative per evitare che il sistema infrastrutturale di termovalorizzazione e incenerimento emiliano-romagnolo diventi terminale nazionale per lo smaltimento finale dei rifiuti.
Ritenuto che
stante quanto sopra rappresentato, è indispensabile tenere fede al programma di mandato e a quanto previsto negli scenari di Piano e approntare misure specifiche e concrete per ridurre progressivamente la capacità autorizzata degli impianti di incenerimento presenti in Emilia-Romagna e attivare un programma di dismissione progressiva degli impianti di incenerimento, partendo dalla riduzione del 25% della produzione di rifiuti pro capite, dal raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata, e del 65% di riciclo di carta, metalli, plastica, vetro, legno e organico e dall’incremento del recupero della frazione organica da destinare al compost.
Impegna la Giunta regionale
a definire, per quanto riguarda gli impianti di incenerimento, così come delineato dal Documento Preliminare al PRGR, scenari e criteri di "decommissioning selettivo", cioè di disattivazione progressiva degli impianti o delle singole linee di combustione; tali criteri dovranno essere definiti in modo chiaro e inequivocabile all'interno del PRGR, attraverso l’individuazione di precise scadenze temporali (coerenti con la progressiva diminuzione di produzione del rifiuto regionale) entro le quali attuare le dismissioni sulla base di indicatori ambientali, gestionali e tecnologici;
a porre in essere tutte le azioni possibili presso il Governo e presso le Camere, affinché venga rivisto il DDL "disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali" collegato alla legge di stabilità, con particolare riferimento al contenuto dell’art. 23, nel punto in cui si individua una rete nazionale degli inceneritori, cosa che contrasterebbe: con il nostro impegno volto alla riduzione della produzione dei rifiuti e alla massimizzazione del recupero di materia, con il criterio di autosufficienza regionale e col criterio di prossimità nell’uso degli impianti così come contenuti nel piano preliminare dei rifiuti regionale. 
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio 2014

Al via la nuova campagna Rifiuti Zero: Qui, Ora!


Riceviamo e pubblichiamo:

"Si è svolta lo scorso 15 marzo a Napoli la quinta Assemblea nazionale del coordinamento dei soggetti che hanno aderito e sostenuto la Campagna Legge Rifiuti Zero,  a supporto della proposta di Legge di Iniziativa Popolare le cui ottantacinquemila firme dei sottoscrittori sono state depositate a novembre 2013.
E’ stata presentata la piattaforma della nuova Campagna “attuativa” dei principi fondamentali contenuti nella proposta di L.I.P. stessa, validati dal Coordinamento Nazionale riunito a Roma il 15 febbraio u.s. che ne ha approvato la presentazione per l’approvazione finale nella assemblea nazionale tenutasi ieri a Napoli.
La nuova Campagna prevede che si attivino procedure specifiche rispetto ai tre temi riconosciuti qualificanti in questo momento:
•    “Stop alle discariche di Talquale ed alla produzione di C.S.S.” relativo all’applicazione della recente circolare Ministero ambiente del 6/8/2013 che qualifica come “ammissibili” esclusivamente i trattamenti preliminari al conferimento in discarica di rifiuti “talquale” che prevedano sia la selezione della frazione secca da quella umida sia la necessaria stabilizzazione di questa ultima al fine di evitare danni all’ambiente ed alla salute;
•    “Compostiamoci bene” consistente nel descrivere i trattamenti da noi “ammissibili” della frazione organica sia Aerobici che Anaerobici ma esclusivamente in funzione del privilegiare la produzione di Compost di qualità agronomica ed il recupero “a freddo” di bio-metano da biogas, escludendo la combustione se non per le sole esigenze interne di auto-funzionamento, a partire dall’alimentazione prevista esclusivamente con la FORSU (umido differenziato) o con eventuali scarti agricoli;
•    “Comuni Zero Spreco” consistente nel costruire un percorso premiale per i Comuni che possano dimostrare di poter migliorare la quantità del rifiuti residuo smaltito con l’obiettivo di andare “sotto il muro dei cento chili smaltiti per abitante/anno”, quindi basata non soltanto sulle percentuali di differenziazione o di riciclaggio ma su quanto si ottiene in termini di riduzione-differenziazione e riciclaggio insieme nel minimizzare il ricorso allo smaltimento sia in discarica che peggio in incenerimento.
Abbiamo registrato sulla presentazione della nuova Campagna “Legge Rifiuti Zero: QUI, ORA !” la unanimità dell’assemblea rispetto ai criteri di riferimento esposti, che sono attuati in piena coerenza all’articolato del testo depositato (art. 4-5-7-10-11-12-14-23).
L’Assemblea di ieri ha inoltre espresso pieno appoggio alla nascente Campagna per la ripubblicizzazione della Cassa Depositi e Prestiti, avviata dal Forum per una finanza pubblica e sociale, alla luce del recente studio pubblicato da C.D.P. dal titolo equivoco “Obiettivo discarica zero”, che di fatto ripropone un piano di massiccio investimento di risorse pubbliche per la costruzione di altri cinquanta inceneritori quale “soluzione” al ciclo di gestione dei rifiuti, piano che respingiamo decisamente al mittente ribadendo a tutti i parlamentari eletti la richiesta di arrivare rapidamente all’esame della proposta di L.I.P. Rifiuti Zero: per una vera società sostenibile.
L’Assemblea ha recepito peraltro la sollecitazione urgente a convocare entro e non oltre la metà di aprile un riunione del Coordinamento nazionale per rimettere a punto l’intera struttura organizzativa, i poteri degli organismi interni e la ripartizione delle relative responsabilità, proprio in vista della prossima Campagna"

sabato 15 marzo 2014

Evento 23 Marzo 2014 a Busto Arsizio


Proiezione del film Trashed con dibattito ed intervento di Corrado Fossati sui sistemi di trattamento dei rifiuti alternativi all'incenerimento.

Organizzato da: coordinamento locale Rifiuti Zero e cooperativa agricola Cascina Burattana.